Anche quest’anno papà ha deciso di partecipare all’annuale appuntamento della VIVICITTA’,ma chi l’avrebbe detto che le emozioni della gara riguardassero invece la mamma. Eh sì,…ora vi racconto.
Il papà preso dalla smania della corsa lascia moglie e figli a casa e da solo raggiunge il campo Druso dove c’è la partenza degli atleti alle 10.30. Alle 10.10,arrivati all’ultimo, ci mettiamo in coda io e bambini per ricevere il numero ed iscriverci al giro di 4 km non competitivo. Nel frattempo osserviamo papà impegnato nelle sue attività di riscaldamento. L’ora è tarda e la partenza si fa imminente. Iscriviamo solo due componenti la famiglia e ci mettiamo dietro al gruppone di testa che aspetta lo sparo per partire….ma non è un giro non competitivo?! Alessio preso dall’entusiasmo della partenza veloce del gruppo di famiglie-nonni-attempati ex atleti-….chiede se può correre anche lui e gli dico di sì “Tanto” penso “percorso il mezzo stadio Druso ci aspetta all’uscita già mezzo devastato dallo sprint” Da mamma tranquilla con bambino nel passeggino e primogenito al seguito con passo da passeggiata domenicale arrivo all’uscita dello stadio e mi accorgo di non vedere più Alessio che penso non sia ancora stanco e che conto di vedere sul primo giro del percorso (alla fine del parcheggio dello stadio –inizio ciclabile) In realtà passa parecchia gente davanti a noi e anche in quell’occasione ne io ne Nicola, sollecitato a controllare il lato destro della strada, scorgiamo Alessio. Il percorso è segnato bene, pensa la mamma, al primo bivio ci sono collaboratori che indirizzano i partecipanti sulla curva verso il percorso da seguire , scendiamo sotto ponte Roma veniamo quindi indirizzati sul ponte di legno che attraversa l’Isarco e poi su viale Trento,…i primi pensieri cominciano a turbare la mamma, “ma Alessio ha la maglietta della vivicittà verde intenso con la bella scritta e il numero, non possono non indirizzarlo sul percorso;…ci sono tante famiglie avrà trovato qualcuno che conosce e starà facendo a gara ora si stanca e lo raggiungiamo...” Sotto la casa di riposo i pensieri della mamma hanno assunto il grado di primi catastrofismi…”è vestito con la maglietta della Vivicittà, ma sotto ha il giubbotto in jeans la maglietta con le maniche lunghe,…oddio non avrà mica caldo si leva la maglia e non ci si accorge più che è un partecipante alla gara….ma tanto sa il numero di cellulare a memoria….gli avrò ricordato con sufficiente frequenza che in caso ci si perda bisogna avvicinarsi ad una persona adulta e dire che ci si è persi magari dicendo di avere il numero della mamma….oddio e se ha sete e vedendo l’acqua del fiume pensa di scendere e bere….no ma adesso sul ponte Loreto lo troviamo….”…ma la dura realtà è che lì non c’è e non si vede nemmeno dall’altra parte del fiume,…la mamma pur riconoscendo la figura di m…che farà si accosta al signore che segna la strada e chiede se abbia visto un bambino alto circa così con il numero,…”a ghe né passà de bambini, sarà mia quel lì…” “no, ma grazie comunque….” Qui è necessario l’intervento della famiglia! Chiamo la zia che aveva intenzione di venire e decido all’istante che non è più una possibilità è una necessità che lei arrivi al più presto e che oltre a presidiare l’ultima parte del giro sostenga spiritualmente la mamma! Nicola tenta a suo modo di sostenere la mamma e la allibisce con un’uscita: “….eh, pensa se non troviamo Alessio 6 euro buttati via!!!” Non so nemmeno io se iniziare a piangere, dargli una sberla seduta stante o mettermi a ridere. Lo zio Christian arriva in bici e fa il giro all’inverso… che Alessio non sia rimasto indietro. La zia Irene chiede notizie al signore sul ponte giallo che radio attrezzato chiama i vari punti del tracciato tra cui l’arrivo che comunica che Alessio sta tagliando il traguardo in quel momento. La mamma sprin
ta all’arrivo che non taglia nemmeno facendo il giro all’inverso per raggiungere al più presto il piccoletto che la vede da lontano e anche lui in velocità raggiunge il resto della famiglia. Dopo abbraccio e pianto collettivo scorgo a seguito dell’atleta due ragazzine che chiedono “Sie ist deine Mama???” “…sì grazie ragazze,….” “ Firty Alessio…” “Danke firty….” E la mamma nel dramma apprezza la scelta dell’iscrizione al Kindergarten.
Per farla breve Alessio ha fatto tutto la gara per conto suo con queste due bambine che su ponte Loreto l’hanno visto piangere e hanno fatto il resto della corsa con lui portandolo fino al traguardo dove dai risultati in internet e sull’Alto Adige del giorno dopo Alessio risulta essere stato anche veloce essendo il più giovane atleta a tagliare il traguardo!!!
Ecco qui sotto invece papà che termina il suo giro ignaro dell’avventura del resto della famiglia!!!
Anche papà è soddisfatto del risultato avendo mantenuto la propria prestazione sotto l’ora!!!!
E bravi i corridori Ceravolo!!!!


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