16 - 21 Aprile 2011
Il viaggio, Genova, la mezza di Genova, i caruggi & CO……
Cosa ci si puo’ fare se alla soglia dei quaranta mio marito si è dato al “running”, cosa ci si può fare se a Genova organizzano la mezza maratona in primavera anziché come a Roma in inverno!
Anche se non era nelle priorità dei viaggi da fare con la famiglia abbiamo deciso di andare a Genova, il papà per interesse rispetto alla gara, la mamma pur di vedere qualcosa di nuovo e di andare da qualche parte.
Si parte dunque forniti del nuovo navigatore della macchina del nonno che ci assiste sino a Brescia per poi scaricarsi. Il nuovo “giochetto” appassiona tutti e tre i figli che sono solerti nell’avvisare il papà dell’eccessiva velocità che sta tenendo e che viene indicata in rosso e della presenza di autovelox comunicata dal navigatore con un simpatico suono!
Il resto del viaggio passa altrettanto tranquillo e in 4 ore circa arriviamo a Genova non sbagliando nemmeno strada all’uscita dall’autostrada! Del resto l’autostrada nell’ultimo pezzo è praticamente una statale in mezzo alle case che se la signora sbatte la tovaglia si rischia di trovarsi sul parabrezza qualche carta di formaggino.
Il primo giorno raggiungiamo il nostro albergo “Mini hotel” in via Lomellini che scopriamo subito essere una via a traffico limitato e che quindi superiamo per andare a parcheggiare a una decina di minuti di distanza in un parcheggio per cui se lasciamo lì la macchina per i due giorni iniziali dobbiamo pensare di accendere un nuovo mutuo. Il papà super agitato per la gara esige che si vada a ritirare il pettorale e con quello scopriamo di aver diritto con l’iscrizione alla gara ad uno sconto del 50% sull’importo del parcheggio dell’acquario dove provvediamo a spostare la macchina. Gli iscritti sono tantissimi e in piazza De Felice consegnano anche il pacco gara che è una comodissima borsa tipo quelle di calcio con il posto per le scarpe di un bel verde!
Il nostro albergo è a pochi passi dal porto antico dove si trovano sia la città dei bambini sia l’acquario! E’particolare perché è all’interno di un vecchio palazzo e al primo piano c’è la reception e alcune camere anche la nostra e sopra altre e abitazioni, studi medici,…Poco dopo l’arrivo inizia già la crisi dei figli che vogliono tornare a casa, “mi manca il mio letto, casa mia…” e Fabio rincara la dose di Alessio dicendo:”manca miei amici!”
Cotti dal viaggio dai primi giri per i caruggi di Genova e dalle sue crueze decidiamo di andare a mangiare nei pressi dell’albergo e ascoltando i nostri figli ci riduciamo in una pizza al taglio/friggitoria gestita da stranieri con prezzi interessanti se ci fosse quello proposto a menù. E così il primo giorno passa senza pasta al pesto o altre specialità locali.
La domenica il papà ha la gara per cui sv
eglia e colazione presta per arrivare alla partenza alle 9.00. Noi con più calma scendiamo a vederlo passare dopo i primi centinaio di metri dal via. Il percorso si snoda inizialmente proprio per il centro storico nei pressi del nostro albergo e così assistiamo al passaggio dell’atleta e della fiumana di persone che come lui stanno per correre per 21 chilometri o nel migliore dei casi per 11. Scossi (soprattutto io) dal numero di devastati che compiono tali imprese torniamo a fare colazione e impacchettare le nostre cose che la sera di domenica dormiamo all’ostello.
eglia e colazione presta per arrivare alla partenza alle 9.00. Noi con più calma scendiamo a vederlo passare dopo i primi centinaio di metri dal via. Il percorso si snoda inizialmente proprio per il centro storico nei pressi del nostro albergo e così assistiamo al passaggio dell’atleta e della fiumana di persone che come lui stanno per correre per 21 chilometri o nel migliore dei casi per 11. Scossi (soprattutto io) dal numero di devastati che compiono tali imprese torniamo a fare colazione e impacchettare le nostre cose che la sera di domenica dormiamo all’ostello.
Con calma scendiamo verso l’arrivo e dopo un po’ arriva papà, non molto soddisfatto dalla prestazione, pur avendo fatto lo stesso tempo della volta precedente! Stì atleti, mai contenti!!
Dopo che il papà si è fatto la doccia insieme ad un altro migliaio di corridori come lui con acqua gelida all’aperto andiamo alla città dei bambini! Qui la famiglia si divide in due io e Fabio stiamo nella zona dedicata ai bambini di 3-5 anni e loro nell’altra. Fabio si perde subito via con gli specchi concavi e convessi che lo “distorgono” e lo fanno ridere, poi proviamo il cantiere dove naturalmente non vuole indossare il caschetto protettivo e passa una buona mezz’ora a caricare mattoni di gomma piuma scocciandosi quando altri “operai” come lui decidono di fare un carico loro! Ci spostiamo poi alla “vasca” dove Fabio comincia il suo lavoro di travaso e di scoperta di bicchieri che si riempiono e si rovesciano una volta colmi, scopre il funzionamento di una pompa, faticosissima, dello scorrere dell’acqua se si sollevano i divisori che interrompono il canale sul quale si muove la barchetta,….e per ultimo ma non meno appassionante i giochi di disegno sui monitor di computer di questa sezione.
Raggiungiamo poi i grandi che si stanno “surriscaldando” per produrre energia pulita con le proprie gambine sulle biciclette! Negli altri “stand” hanno già realizzato un telegiornale con il servizio sul tempo e si sono fatti avvolgere dalle bolle giganti!
Scopriamo anche con loro gli specchi che proiettano “milioni di noi tutto intorno”, la parete attrezzata per scalare, la simulazione di una nave con il primo sistema “telefonico” “quello inventato da Meucci” sottolinea Nicola! Poi ci proviamo a salutare con l’alfabeto delle bandiere ma vengono fuori cose indicibili! C’è anche un formicaio gigante tutto sotto vetro con spiegazione di tutto il sistema di questo piccolo insetto super attivo!
Usciamo in quasi due ore, affamati e contenti e troviamo un chiosco dei fornai e panettieri di Genova che proprio nel porto antico ci fa scoprire le focacce genovesi! Nicola se ne mangia due gran “pezzettoni” semplici all’olio di oliva, mentre il resto della famiglia prova quelle con il pomodoro fresco e con le olive, ci mancherebbe quella con il formaggio, ma la fila è troppo lunga per fare il terzo round! Alessio è piuttosto scocciato di dover mangiare sulle panchine perché dice “sembriamo poveri!, io mi vergogno” i genitori correggono” Non è che sembriamo poveri lo siamo proprio amore!” Poi spiegandogli che c’è una bella giornata di sole che tanti come noi stanno mangiando fuori che è come fare pic nic si tranquillizza un po’!
Dopo aver portato la macchina all’ostello e aver preso la nostra stanza che ha due enormi finestre che si affacciano sul porto e che di sera ci regalano un bellissimo panorama partiamo per Albenga a trovare un paio di parenti del papà.
Inutile chiedere il tipo di parentela perché papà non è proprio il tipo alla Fazio (v. Commissario Montalbano) con la sindrome dell’anagrafe e telefonare alla nonna Carla per queste cose è particolarmente rischioso perché potrebbe invece partire dagli avi sostenendo comunque che suo figlio ha sempre conosciuto a menadito le parentele!
La strada è lunghetta, ma la tappa al mare che ci propongono S. e N. rinfranca i bambini e mette tutti di nuovo di buon umore. Fabio per la smania di mettere i piedi nell’acqua si fa la pipì addosso e così facciamo acquisti alla Beneton di Albenga. Mangiamo una buonissima torta Pasqualina con i carciofi che scopriamo essere un prodotto tipico di Albenga! Nico continua la cura di pomodori e pane e gli altri si mangiano un bel piatto d pasta al pomodoro con i pinoli anche quella buonissima!
Il ritorno è un po’ più complesso dell’andata per fortuna gli under 10 dormono perché riusciamo circa tre volte a sbagliare strada e entrare ed uscire due volte dall’autostrada. Poi finalmente azzecchiamo l’uscita e raggiungiamo l’ostello dove pur avendo 5 letti dormiamo in tre!
Fatta colazione la mattina ci avventuriamo con i mezzi urbani alla scoperta della città. Prima tappa l’Acquario! Fabio prova protestare per il buio che ci accoglie nella prima sala, ma per fortuna gli passa e le successive non sono così buie. Scopriamo così le vascone con i pesci di tutti i tipi e tutti si godono le esibizioni di delfini, foche, squali, pesce sega e pinguini. Alla vasca delle razze Nicola con pazienza riesce a toccarle ben tre volte, …”come sono Nicola?” “Viscide!” suo fratello naturalmente si spazientisce e quando riesce a toccarle si schifa. Il coccodrillo e la sala con le piante tropicali affascina tutti così come le ranocchie piccolissime rosse e i camaleonti. Le tartarughe di un po’ tutte le taglie sono imitate dal piccoletto della famiglia che accanto alla vasca di quella grande sembra delle stesse dimensioni.
Anche oggi per pranzo un bel pezzo di focaccia per ciascuno e poi via con il bus fino a Nervi dove giochiamo con gli scoiattoli che girano tranquilli tra i turisti in questo bellissimo parco. Al ritorno scopriamo anche la metropolitana (teto teno veloce?! =questo treno veloce?! Come la chiama Fabio) facciamo un paio di fermate per poter poi prendere il bus per l’ostello. Il lunedì sera a Genova i locali sono per lo più chiusi e quindi ci siamo ridotti a mangiare al Mc Donald che ai bambini va bene, ma una specialità della città sarebbe stata gradita dai grandi!
Nella ricerca di una pizzeria-ristorante-bettola in cui mangiare siamo riusciti a “infrattarci” nei caruggi del centro popolati dalle “signorine” e probabilmente (viste un paio di scene) luogo dello spaccio della città! Ma nel complesso la città è tranquilla e sicura. Naturalmente da piccola provinciale mi immaginavo una città come Bolzano, un po’ più grande ma girabile a piedi, sono invece rimasta colpita dalla lunghezza della città e dal numero di abitanti. Naturalmente di conseguenza i negozzi sono tanti e molto grandi, sembra che ci sia di tutto, la smania da shopping frenata da stì uomini che non comprendono cosa significa per una donna vedere un’H&M enorme a Genova….ma non è una roba tedesca?sto diventando vecchia!!!Insomma per salvarmi da una seduta di shopping complulsivo papà e figli si sono dati un iter d’emergenza papà urla “emergenza mamma” e due, tre figli urlanti si attaccano alla mamma trascinandola lontana dal negozio….OK penso che il deterrente sia sufficiente anche per le più “drogate”!
Dopo la giornata di visita città, con bambini e genitori particolarmente provati e abbigliamento altrettanto compromesso dalle varie gite incontriamo una ragazza di BZ che conosco perché Alessio e la sua bambina hanno fatto un corso insieme all’ELKI. Dall’emozione di trovare “compatriotti” a Genova ci baciamo pure poi al termine dei convenevoli e dei saluti studio la comica situazione: loro in tre: marito moglie e questa bambina molto bella, appena usciti da uno dei luccicanti negozi di via 20 settembre con i loro sacchettini, magari freschi di doccia in albergo a 4 stelle, mamma con tacco 10 forse 12, bambina con soprabitino chiaro e papà altrettanto tirato, noi con tre figli, zaini sulle spalle, probabilmente uno dei tre che mentre si chiacchierava si buttava sui mosaici dei portici o tirava su con la lingua una simpatica “moccola” conquistata con questa arietta dopo una bella sudata, qualche patacca da gelato, sfasciati e diretti verso il Mc….
Ma chi se ne frega, in fin dei conti ce la godiamo anche noi!!!!
Il martedì giorno di tappa verso il rientro si parte alla volta di Serravalle Scrivia a trovare altri parenti di cui mamma invece conosce perfettamente l’albero genealogico essendo parenti dalla sua parte!
Tappa all’outlet in cui riusciamo a uscire con un pacchettino di cioccolatino della LINDT pur essendo una giornata di calma piatta nei negozzi di questa cittadella dello shopping! Riusciamo a comperare qualcosa da Decatlon e finalmente anche Alessio ha un lucchetto con la combinazione!
Facciamo un lauto pasto a casa di Gigi e Mariuccia a base di funghi (Brise di Falcade) e spezzatino di camoscio alla faccia del menù Ligure! Arriviamo a casa dopo cena dai nonni stanchi ma contenti del week end fuori porta!!




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