APRILE
In una giornata con un tempo da lupi e 4 gradi meno delle ultime, abbiamo deciso di seguire papà alla gara Vivicittà, competizione che ha stimolato la sua attività fisica uscendo due volte in settimana ad allenarsi.
Arrivati al campo dove il papà arrivato con anticipo rispetto alla partenza abbiamo scoperto che c’era anche la possibilità di partecipare ad un giro non competitivo, quindi io ed i bambini ci siamo iscritti e abbiamo corso per i colori del quartiere Europa Novacella; per la partecipazione abbiamo ricevuto tre bellissime bandane azzurre, molto adatte al clima elettorale, (l’alternativa era verde o rosa….), e le magliette. Alessio era il più entusiasta della cosa ha voluto puntarsi il numero, che ora custodisce gelosamente in camera e che avrei dovuto portare io. Alla partenza siamo arrivati un po’ in ritardo dato che abbiamo partecipato incitandolo a quella della gara dove c’era il nostro papà. Alessio si è molto scocciato del ritardo ed è diventata una questione di principio superare almeno quel passeggino di ritardatari come noi che ci precedeva di pochi metri ed i cui genitori (presidente dei DS Tommasini e moglie) preferivano aggiornarsi sulla stampa locale anziché competere e che infine abbiamo doppiato su viale Trento.
Per la strada abbiamo amabilmente chiacchierato con un nonno i cui nipoti anzichè fare la levataccia per partecipare alla gara hanno pensato bene di dormire e non c’erano. Fatti appena i nostri due chilometri abbiamo visto arrivare il primo della gara un “negretto” che ha lasciato dietro il papà e gli altri di circa 30 minuti.
All’arrivo sono arrivati a fare il tifo per il “corridore” anche i nostri cugini con la zia e le incitazioni di questo piccolo comitato di accoglienza hanno spinto il papà allo scatto finale degli ultimi metri che gli ha permesso di rimanere sotto l’ora per i 12 chilometri di corsa. L’atleta stanco ma soddisfatto del risultato si è goduto i complimenti del suo pubblico esaltato di under 10.
Alessio si è proposto di partecipare a tutte le gare dove prenderà parte anche il suo papà, Nicola più pacato e riflessivo (leggi pigro) come la sua mamma pensa che l’organizzazione delle attività logistiche e di supporto ai due corridori siano per il resto della famiglia sufficienti.
PROVE DI SVEZZAMENTO
Dunque il piccoletto si è fatto sufficiente grande per cominciare a mangiare la frutta, la mamma che tutto sommato trova comodo allattarlo al seno tergiversa, ma il papà più ligio al dovere dichiara che è ufficialmente arrivato il momento di provare a dargli le pappette.
Insomma, risolta anche la questione (tesi a favore del prolungare l’alimentazione del piccolo a latte) che ci mancava la grattugia in vetro, che ha svezzato tutta la tribù e che abbiamo sempre ricevuto in prestito dalla famiglia P., abbiamo il sabato 12 aprile dato il via a questa avventura proponendo al piccoletto mezza mela grattugiata. L’entusiasmo trapelava dal viso di Fabio, come si può vedere dalla foto ricordo che non sembra gradire molto e che dopo il terzo boccone sputato chiede pietà e la tetta. Fatti i primi due giorni di prova con la mela passiamo alla pera che sembra gradire già di più, speriamo…..
MASTRO AGRARIO E IL SUO AIUTANTE
In un tiepido pomeriggio Alessandro decide per il rinvaso dei ficus, lavoro che aspetta di essere fatto già da un paio di settimane, i grandi giocano pacifici in camera, la mamma decide che se si vuole andare in giro ancora vestiti è ora che ci si applichi con il “stira stira” e per forza di cose Fabio viene affidato alle amorevoli cure del suo papà che decide sia tempo di addestrarlo alle arti di agrario. Come anche in questo caso si può vedere dalla foto Fabio partecipa con entusiasmo all’attività proposta dal giovane kendot. Il sacchetto della terra sembra essere molto interessante e solleva e versa il lavoro è fatto in un battibaleno!!!!!
Cinzia
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