MARZO
LA MAMMA TORNA A SCUOLA
Dopo 10 anni e qualche mese dall’ultimo diploma conseguito (quello di EP), due appartamenti due mutui, due figli nati nel peccato prima di sposare in due diverse cerimonie un unico uomo, un ulteriore figlio “legittimo”, 3-4 posti di lavoro diversi, un paio di concorsi, svariati corsi di aggiornamento, la mamma decide di tornare a scuola. Grazie alla generosa offerta (1.300 euro) dell’università di medicina di Ferrara in collaborazione con quella di scienze cognitive di Trento con sede a Rovereto è uscito un percorso di riqualificazione per educatori professionali che possono laurearsi diventando educatori professionali nel sanitario. Per spiegare a chi non ne mastica di crediti formativi, lauree di primo livello, specialistiche, master etc., quindi per gran parte della mia famiglia d’origine cosa comportasse il fatto di ottenere tale titolo, semplificavo dicendo che avrei potuto scrivere dottoressa prima del mio nome e cognome. La spiegazione deve avere avuto una certa risonanza nelle piccole menti dei miei due figli maggiori che in diverse occasioni hanno dimostrato interesse per il nuovo titolo della mamma. Alessio mi ha chiesto: “Mamma, ma quando sei dottoressa dobbiamo andare ancora dal dottor Gianni?” Penso proprio che sia meglio se lo continuiamo a frequentare,SI! Nicola invece mi ha chiesto se poi cambiavo lavoro. Comunque fatta la dovuta valutazione dei titoli comunicataci l’ammontare di quelli da recuperare, deciso un calendario di massima e definito l’impegno in termini di tempo c’è stata data la possibilità di iscriverci a questo corso. Per la prima volta ho dovuto immatricolarmi all’università. I primi ostacoli sono stati valorosamente superati grazie al supporto del marito, l’iscrizione era on-line! Primo duro scontro con la realtà la scuola superiore che ho frequentato non è più esistente e non è quindi più contemplata tra la rosa di quelle da scegliere, ma in qualche modo siamo riusciti (io e il marito sempre) a inserire il titolo di studio e l’ente formatore. In contemporanea, al lavoro, ho chiesto il permesso per motivi di studio, detto anche 150 ore, che data la particolarità del percorso sono state ridimensionate a 75 per chi ha un tempo pieno e a 46 per me che sono al 75%.
Al 16 di marzo, (ieri) c’è stata la prima riunione all’UNI di Rovereto nell’aula, hanno tenuto a specificare, dove poi si terranno alcune lezioni. In quest’occasione tutte noi bolzanine abbiamo avuto l’occasione di ritrovare compagni di corso che come noi “smaniano” per studiare ancora. I tempi la novità e il gran numero di partecipanti, ma per quanto mi riguarda anche un po’ l’agitazione ci hanno consentito solo qualche piccolo saluto scambio di battute mordi e fuggi. Ma chissà che in questi mesi si riesca a scambiarsi qualche ricordo in più. L’età media dei partecipanti all’incontro era, per essere studenti universitari, piuttosto alta e la segretaria che si è occupata di presentare le diverse incombenze amministrative, non ha che ribadito l’idea che l’età non più adolescenziale di noi presenti equivalesse al rincoglionimento e all’impedimento anche nell’uso delle nuove tecnologie. Si è dilungata nella spiegazione di come si accedesse e potesse utilizzare il sito, login, password, etc, ….”eh cicia se siamo qui ti ricordo che vuol dire che (magari aiutati come me) abbiamo già avuto accesso al sito dell’uni e vi abbiamo anche lavorato.” Dunque sabato si inizia 9.00 18.00 ….vedremo!!!!!
PREOCCUPAZIONI DI MAMMA
Prefazione:
venerdì mattina, pioviggina, i bambini sono anche abbastanza bravi, alle 7.20 sono tutti in macchina la mamma ha la seconda giornata di università e userà la sua macchina per andare con le altre studentesse a Rovereto… il papà ha il primo appuntamento alle 7.30 quindi tutti i figli li accompagna mamma. Portiamo Alessio, portiamo Fabio, poi all’uscita del nido Nic vuole andare a scuola da solo. Abbiamo già provato non è mica la prima volta quindi la mamma non può che dire di sì!!! Sale in macchina segue con la coda dell’occhio per un po’ Nic e poi fa la furbata di partire e girare per via Udine a vedere se è entrato dal cancello….e qui tra che c’è gente, tra che dietro ha un’altra macchina poco tollerante con una mamma ansiosa per il suo “piccolo” non lo riesce a vedere. Giunta al lavoro manda SMS al marito per farsi almeno rassicurare alle 13.00 quando lui lo ritirerà da scuola. Non vedendo tornare risposta sollecita il coniuge via mail
----- Original Message -----
From: Cinzia.Favali@ .bz.it
To: Alessandro Ceravolo
Sent: Friday, March 26, 2010 10:48 AM
Subject: Rif: Fw:
Ti è arrivato il messaggio per Nicola? Per favore fammi sapere quando lo ritiri che l'hai trovato che io l'ho lasciato andare da solo e sai noi mamme come siamo!!!!!
CIAO
From: Alessandro Ceravolo
To: Cinzia.Favali@ .bz.it
Sent: Friday, March 26, 2010 10:49AM Subject: Rif: Fw:
si mi è arrivato .... ma dove cazzo vuoi che vada un bocia di 7 anni alle 7.30 di mattina facendo 100 metri di marciapiede per arrivare a scuola assieme ad atre decine di bambini !!
tuo marito
COMUNQUE L’SMS alle 13.00 MICA ME L’HA MANDATO MA NICO L’HO TROVATO SANO E SALVO ALLE 19.00 AL RITORNO DA ROVERETO:
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